Miglior solare per Bimbi
A priori per me il miglior solare per baby non è un cosmetico. visto che non mi risulta che nessuno si sia mai scottato la pelle sotto una normale t-shirt di cotone anche stando al sole per ore, cappellini ed occhiali testati anche come filtri UV li considero indispensabili nel corredo mare, , è importante però, che il tessuto sia colorato ed a trama fitta.
Visto che non li si può chiudere in uno scafandro, comunque un cosmetico solare soprattutto per il viso ed altre parti scoperte va applicato. A questo punto disponibilità , qualità, prezzo del cosmetico intervengono nel processo decisionale.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Anche diffidando della pubblicità, mode o allarmismi che circolano su internet, come tutti i consumatori alla fine ci si deve affidare ad una marca o ad un prodotto.
Per me conta molto quanto è corretta la comunicazione che accompagna il cosmetico.
Do molto poco credito alle campagne sui filtri solari, o altri ingredienti, buoni e cattivi; la maggioranza sono basate su informazioni inaffidabili e sono alimentate da chi vuole vendere un cosmetico o una materia prima anziché un’altra e la sicurezza del cosmetico non dipende dalla presenza di questo o quel ingrediente in etichetta.
I parametri adottati per scegliere il MIGLIOR cosmetico per BABY possono essere applicati anche per KIDS, anche se la pelle più matura ed il sistema immunitario più formato, mano a mano che il bimbo si avvicina alla adolescenza, riducono le esigenze di un approccio precauzionario.
Per neonati ed infanti, sono preferibili solari formulati con filtri metallici, TiO2 e ZnO perché sono “visibili” opachi, non perché gli altri filtri siano “cattivi”.
I filtri metallici hanno sia pregi che difetti, ma sono praticamente insolubili sia in acqua che in olio e quindi la probabilità che penetrino la pelle è inferiore. Non è zero, è semplicemente inferiore.
Un solare alta protezione , correttamente formulato per BABY, con solo questi filtri metallici dovrebbe lasciare una patina bianca , opaca, sulla pelle. Cosa che rassicura sul fatto che prodotto e radiazioni penetrano poco. In più questa patina opaca nei neonati ed infanti ha il vantaggio di evidenziare la corretta applicazione e distribuzione del prodotto. Riflettendo in parte la luce visibile il filtro metallico riflette/assorbe anche molte più radiazioni UVA. Le dimensioni della particolato, o meglio dei suoi aggregati, risultano normalmente sopra i 100 nm, ponendo queste tecnologie fuori dalle problematiche dei nanomateriali. Sono tutti argomenti positivi, ma scordatevi di avere con queste soluzioni, un SPF50+ con UVA PF sopra a 20, senza patina biancastra sulla pelle.
Con i bimbi, che non vogliono andare in giro con la mascherina bianca , manco recitasse nel kabuki, è preferibile adottare solari “trasparenti”.
Quindi per BABY solari opachi, per KIDS solari trasparenti, quando quelli opachi diventano inaccettabili.
NB: Come per alcuni solari “trasparenti” anche i solari “opachi”, cioè con quantità significative di filtri come Biossido di titanio o Ossido di zinco, specialmente se formulati con oli vegetali, possono rovinare irrimediabilmente gli indumenti.
SPF: la protezione deve essere alta o molto alta, ma visto che l’SPF non comunica ogni quanto tempo si deve riapplicare il prodotto, la formula , la spalmabilità, la sostantività sono determinanti.
In sostanza tra un SPF 30 che deve essere riapplicato ogni ora ed un SPF50+ che deve essere riapplicato ogni 15 minuti preferisco il primo. Anche per questo preferisco, per i baby, i solari “opachi” che permettono di amministrare meglio la riapplicazione .